FIBROMIALGIA
La fibromialgia è una condizione cronica che provoca dolore diffuso e aumento della tensione muscolare.
Secondo la Società Italiana di Fibromialgia, sono circa 2 milioni in Italia le persone affette da fibromialgia che si colloca tra il secondo e terzo posto nella classifica delle malattie reumatiche maggiormente diagnosticate. Colpisce soprattutto le donne e attualmente il rapporto è di 9:1 rispetto agli uomini.
Al momento non esiste una cura per la fibromialgia, quindi i trattamenti mirano ad alleviare i sintomi e a migliorare il funzionamento quotidiano.
SINTOMI DELLA FIBROMIALGIA
- Dolore diffuso
- Aumento della tensione muscolare
- Aumentata sensibilità (iperalgesia, allodinia)
- Rigidità
- Fatigue
- Scarsa qualità del sonno
- Problemi cognitivi (problemi nel ricordare ed imparare nuove cose,
problemi con l’attenzione e la concentrazione, eloquio lento e confuso) - Frequenti mal di testa (a volte severa emicrania)
- Sindrome dell’intestino irritabile
- Vertigini
- Ansia
- Depressione
FIBROMIALGIA E SALUTE PSICOLOGICA
La sindrome fibromialgica influisce negativamente sulle funzioni fisiche, psicologiche e sociali della persona che ne soffre, compromettendo le relazioni sociali, la vita familiare e lavorativa, le attività quotidiane e soprattutto la salute mentale. Dalla letteratura internazionale emerge che il 50% dei pazienti con fibromialgia sperimenta un episodio di depressione nel corso della propria vita.
La presenza della fibromialgia stravolge completamente la quotidianità delle persone che ne soffrono, con notevoli conseguenze anche su identità e autostima. Molto spesso i sintomi della fibromialgia rendono difficile anche andare al lavoro ogni giorno, impedendo la possibilità di carriera o di avere un lavoro a tempo pieno.
A questo si aggiunge il senso di frustrazione legato al sentirsi dire “è tutto nella tua testa”, come se la propria condizione fosse inferiore a quella delle altre persone con malattie croniche. Proprio per paura di non essere creduti, infatti, a volte si nascondono la propria sofferenza e difficoltà, alimentando un circolo vizioso di rapporti lavorativi difficili e che porta spesso la persona con fibromialgia, per lo stress che ne deriva, a lasciare anche il posto di lavoro.
FIBROMIALGIA E
TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
È ormai ampiamente riconosciuto che un approccio multidisciplinare che includa fattori fisici, psicologici e psicosociali sia più appropriato al trattamento della fibromialgia. La maggior parte delle linee guida (1) sottolinea l’importanza di agire sulla componente psicologica, migliorando non solo la qualità di vita della persona con fibromialgia, ma anche la sua sintomatologia fisica.
Hai la fibromialgia? Noi di Tè-Co sappiamo che il dolore è uno dei sintomi principali della tua malattia e che ti condiziona in ogni attività e momento della giornata, limitando la tua libertà quotidiana.
Il nostro team è formato da psicoterapeuti specializzati in Terapia Cognitivo Comportamentale.
L’idea di fondo è che le nostre emozioni, pensieri e come reagiamo ad essi sono importanti per capire l’esperienza del dolore.
Uno degli obiettivi principali della Terapia Cognitivo Comportamentale è proprio quello di aumentare il tuo senso di controllo sul dolore, diminuendo l’effetto dei pensieri disfunzionali come, ad esempio, il catastrofismo, che ha una funzione sulla percezione del dolore e quindi su come lo senti e lo vivi.
L’approccio Cognitivo Comportamentale sulla Fibromialgia:
-
-
-
- Psicoeducazione sulla patologia: lo psicoterapeuta ti aiuterà a comprendere i processi implicati nel dolore, il ruolo delle emozioni ed imparerai a gestire la patologia
- Definizione degli obiettivi: insieme al tuo psicoterapeuta definirai le tappe del percorso e gli obiettivi da raggiungere, in modo da verificare concretamente i benefici della terapia
- Training sul rilassamento
- Identificazione degli schemi disfunzionali
- Imparerai le strategie di prevenzione delle ricadute e gestione delle riacutizzazioni
-
-
Catastrofismo: Una modalità di pensiero in cui si tende a prevedere tutte le possibili conseguenze negative degli eventi senza tener conto della reale probabilità che questi accadano. Il pensiero catastrofico, infatti, è uno dei fattori cognitivi più spesso presenti nelle sindromi dolorose e che porta a rendere l’esperienza del dolore più intensa e più difficile da trattare.
Catastrofismo: Una modalità di pensiero in cui si tende a prevedere tutte le possibili conseguenze negative degli eventi senza tener conto della reale probabilità che questi accadano. Il pensiero catastrofico, infatti, è uno dei fattori cognitivi più spesso presenti nelle sindromi dolorose e che porta a rendere l’esperienza del dolore più intensa e più difficile da trattare.
Schemi disfunzionali: Gli schemi cognitivi disfunzionali, ovvero le convinzioni più profonde e molto spesso inconsapevoli, che derivano di frequente da interpretazioni erronee della realtà, agiscono come dei ‘filtri’ attraverso cui la persona tende a valutare sé stessa, la propria vita e le relazioni interpersonali.
Schemi disfunzionali: Gli schemi cognitivi disfunzionali, ovvero le convinzioni più profonde e molto spesso inconsapevoli, che derivano di frequente da interpretazioni erronee della realtà, agiscono come dei ‘filtri’ attraverso cui la persona tende a valutare sé stessa, la propria vita e le relazioni interpersonali.
· Alciati A, Sarzi-Puttini P, Batticciotto A, et al. Overactive lifestyle in patients with fibromyalgia as a core feature of bipolar spectrum disorder. Clin Exp Rheumatol. 2012;30(6 Suppl 74):122–128
· Ariani, A., Bazzichi, L., Sarzi-Puttini, P., Salaffi, F., Manara, M., Prevete, I., … & Parisi, S. (2021).
· Arnold LM et al. (2004) A double-blind, multicenter trial comparing duloxetine with placebo in the treatment of fibromyalgia patients with or without major depressive disorder. Arthritis Rheum 50: 2974–2984
· Bennett, R., & Nelson, D. (2006). Cognitive behavioral therapy for fibromyalgia. Nature Clinical Practice Rheumatology, 2(8), 416-424.
· Bernardy, K., Klose, P., Busch, A. J., Choy, E. H., & Häuser, W. (2013). Cognitive behavioural therapies for fibromyalgia. Cochrane Database of Systematic Reviews, (9).
· Coppens E, Van Wambeke P, Morlion B, et al. Prevalence and impact of childhood adversities and post-traumatic stress disorder in women with fibromyalgia and chronic widespread pain. Eur J Pain. 2017;21(9):1582–1590
· Di Tommaso Morrison MC, Carinci F, Lessiani G, et al. Fibromyalgia and bipolar disorder: extent of comorbidity and therapeutic implications. J Biol Regul Homeost Agents. 2017;31(1):17–20.
· Fietta P, Fietta P, Manganelli P. Fibromyalgia and psychiatric disorders. Acta Biomed. 2007;78(2):88–95.
· Fitzcharles, M. A., Ste-Marie, P. A., Goldenberg, D. L., Pereira, J. X., Abbey, S., Choinière, M., … & Shir, Y. (2013). 2012 Canadian guidelines for the diagnosis and management of fibromyalgia syndrome: executive summary. Pain Research and Management, 18(3), 119-126.
· Guideline NG193, N. I. C. E. (2021). Chronic pain (primary and secondary) in over 16s: assessment of all chronic pain and management of chronic primary pain. Methods.
· Pando Fernández, M. P. (2011). Fibromyalgia and psychotherapy. Revista Digital de Medicina Psicosomática y Psicoterapia, 1, 1-42.
· Sarzi-Puttini, P., Buskila, D., Carrabba, M., Doria, A., & Atzeni, F. (2008, June). Treatment strategy in fibromyalgia syndrome: where are we now?. In Seminars in arthritis and rheumatism (Vol. 37, No. 6, pp. 353-365). WB Saunders.
· Staud, R., & Domingo, M. (2001). Evidence for abnormal pain processing in fibromyalgia syndrome. Pain Medicine, 2(3), 208-215.
· Steiner JL, Sm B, Slaven JE. The complex relationship between pain intensity and physical functioning in fibromyalgia: the mediating role of depression. J Appl Biobehav Res. 2017:1–12. syndrome. Pain Medicine, 2(3), 208-215.
· Thieme K, Turk DC, Flor H. Comorbid depression and anxiety in fibromyalgia syndrome: relationship to somatic and psychosocial variables. Psychosom Med. 2004;66(6):837–844.
· Vitton O et al. (2004) A double-blind placebo-controlled trial of milnacipran in the treatment of fibromyalgia. Hum Psychopharmacol 19 (Suppl 1): S27–S35
· Alciati A, Sarzi-Puttini P, Batticciotto A, et al. Overactive lifestyle in patients with fibromyalgia as a core feature of bipolar spectrum disorder. Clin Exp Rheumatol. 2012;30(6 Suppl 74):122–128
· Ariani, A., Bazzichi, L., Sarzi-Puttini, P., Salaffi, F., Manara, M., Prevete, I., … & Parisi, S. (2021).
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FIBROMIALGIA
La fibromialgia è una condizione cronica che provoca dolore diffuso e aumento della tensione muscolare.
Secondo la Società Italiana di Fibromialgia, sono circa 2 milioni in Italia le persone affette da fibromialgia che si colloca tra il secondo e terzo posto nella classifica delle malattie reumatiche maggiormente diagnosticate. Colpisce soprattutto le donne e attualmente il rapporto è di 9:1 rispetto agli uomini.
Al momento non esiste una cura per la fibromialgia, quindi i trattamenti mirano ad alleviare i sintomi e a migliorare il funzionamento quotidiano.
SINTOMI DELLA FIBROMIALGIA
- Dolore diffuso
- Aumento della tensione muscolare
- Aumentata sensibilità (iperalgesia, allodinia)
- Rigidità
- Fatigue
- Scarsa qualità del sonno
- Problemi cognitivi (problemi nel ricordare ed imparare nuove cose,
problemi con l’attenzione e la concentrazione, eloquio lento e confuso) - Frequenti mal di testa (a volte severa emicrania)
- Sindrome dell’intestino irritabile
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FIBROMIALGIA E SALUTE PSICOLOGICA
La sindrome fibromialgica influisce negativamente sulle funzioni fisiche, psicologiche e sociali della persona che ne soffre, compromettendo le relazioni sociali, la vita familiare e lavorativa, le attività quotidiane e soprattutto la salute mentale. Dalla letteratura internazionale emerge che il 50% dei pazienti con fibromialgia sperimenta un episodio di depressione nel corso della propria vita.
La presenza della fibromialgia stravolge completamente la quotidianità delle persone che ne soffrono, con notevoli conseguenze anche su identità e autostima. Molto spesso i sintomi della fibromialgia rendono difficile anche andare al lavoro ogni giorno, impedendo la possibilità di carriera o di avere un lavoro a tempo pieno.
A questo si aggiunge il senso di frustrazione legato al sentirsi dire “è tutto nella tua testa”, come se la propria condizione fosse inferiore a quella delle altre persone con malattie croniche. Proprio per paura di non essere creduti, infatti, a volte si nascondono la propria sofferenza e difficoltà, alimentando un circolo vizioso di rapporti lavorativi difficili e che porta spesso la persona con fibromialgia, per lo stress che ne deriva, a lasciare anche il posto di lavoro.
FIBROMIALGIA E
TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
È ormai ampiamente riconosciuto che un approccio multidisciplinare che includa fattori fisici, psicologici e psicosociali sia più appropriato al trattamento della fibromialgia. La maggior parte delle linee guida (1) sottolinea l’importanza di agire sulla componente psicologica, migliorando non solo la qualità di vita della persona con fibromialgia, ma anche la sua sintomatologia fisica.
Hai la fibromialgia? Noi di Tè-Co sappiamo che il dolore è uno dei sintomi principali della tua malattia e che ti condiziona in ogni attività e momento della giornata, limitando la tua libertà quotidiana.
Il nostro team è formato da psicoterapeuti specializzati in Terapia Cognitivo Comportamentale.
L’idea di fondo è che le nostre emozioni, pensieri e come reagiamo ad essi sono importanti per capire l’esperienza del dolore.
Uno degli obiettivi principali della Terapia Cognitivo Comportamentale è proprio quello di aumentare il tuo senso di controllo sul dolore, diminuendo l’effetto dei pensieri disfunzionali come, ad esempio, il catastrofismo, che ha una funzione sulla percezione del dolore e quindi su come lo senti e lo vivi.
L’approccio Cognitivo Comportamentale sulla Fibromialgia:
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- Psicoeducazione sulla patologia: lo psicoterapeuta ti aiuterà a comprendere i processi implicati nel dolore, il ruolo delle emozioni ed imparerai a gestire la patologia
- Definizione degli obiettivi: insieme al tuo psicoterapeuta definirai le tappe del percorso e gli obiettivi da raggiungere, in modo da verificare concretamente i benefici della terapia
- Training sul rilassamento
- Identificazione degli schemi disfunzionali
- Imparerai le strategie di prevenzione delle ricadute e gestione delle riacutizzazioni
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