L’endometriosi è una malattia cronica ed invalidante che colpisce circa il 10% delle persone assegnate femmine alla nascita e in età riproduttiva. Si tratta di una malattia benigna e proliferativa, caratterizzata dalla crescita di tessuto simil endometriale funzionale, ghiandole e stroma, al di fuori della cavità uterina.
L’endometriosi non colpisce soltanto l’apparato riproduttivo, ma investe completamente l’identità femminile, nella sua dimensione individuale, relazionale, sessuale e sociale.
Si stima un ritardo diagnostico che va dagli 8 ai 12 anni. È fondamentale rivolgersi a ginecologi e centri specializzati in endometriosi. Solitamente la diagnosi si basa sulla valutazione della sintomatologia della paziente, visita ginecologica ed ecografia pelvica. In casi selezionati, può essere necessario ricorrere alla risonanza magnetica o all’ecografia transrettale. Qualora tutte le altre metodiche non abbiano portato ad una diagnosi, è possibile considerare di eseguire una laparoscopia con finalità diagnostiche (esame istologico) e terapeutiche (eradicazione della malattia).

Purtroppo, ad oggi per l’endometriosi non esiste una cura definitiva. La terapia medica si avvale dell’utilizzo di diversi preparati ad azione ormonale, quali i progestinici o gli estroprogestinici in regime continuativo. La terapia chirurgica è principalmente laparoscopica. La prevenzione primaria rimane di fondamentale importanza. È altresì importante attuare un approccio multidisciplinare per la scelta terapeutica, coinvolgendo la paziente e offrendo supporto psicologico.

SINTOMI

  • Dolore pelvico cronico
  • Affaticamento
  • Dismenorrea congestizia (mestruazioni molto dolorose)
  • Sanguinamento mestruale abbondante
  • Dispareunia profonda (dolore durante i rapporti sessuali)
  • Dischezia
  • Disuria

ENDOMETRIOSI E SALUTE PSICOLOGICA

Il percorso diagnostico dell’endometriosi è, quindi, piuttosto “travagliato”: soffrire e non conoscerne le cause, può rappresentare una prima causa di forte stress. Gli esami a cui bisogna sottoporsi per scoprire la malattia sono molti e spesso non danno i risultati sperati. Arrivare ad una diagnosi può essere difficile poiché i sintomi dell’endometriosi possono variare considerevolmente ed essere simili a quelli di altre condizioni e malattie.

L’endometriosi può compromettere la salute mentale e la qualità della vita di chi ne soffre.

In diversi studi è stato mostrato come le persone che vivono con questa malattia abbiano un livello della qualità della vita inferiore rispetto alla popolazione generale. Inoltre, la qualità della vita è spesso ancora più compromessa in presenza di dolore cronico e dispareunia.

Il dolore pelvico, che colpisce fino all’80% delle persone con endometriosi, è tra i fattori di maggior distress ed è, perciò, una variabile importante da tenere in considerazione quando parliamo di associazione tra disagio psicologico ed endometriosi. Si tratta di un tipo di dolore costante presente nella regione pelvica per un periodo di sei mesi, e sembra essere indipendente dallo stadio dell’endometriosi (persone con endometriosi lieve possono avere un dolore pelvico intenso, mentre quelle con endometriosi più grave possono soffrirne meno).

È stato dimostrato che il dolore pelvico ha effetti negativi significativi sulla salute mentale e sulla qualità della vita delle persone; in particolare, quelle che soffrono di dolore pelvico si trovano costrette ad affrontare numerose difficoltà, tra cui alti livelli di ansia e depressione, perdita delle abilità lavorative, limitazioni nelle attività sociali e una scarsa qualità della vita. Non solo, ma ansia e altre distorsioni cognitive, come ad esempio il catastrofismo, possono a loro volta aumentare la gravità del dolore pelvico in un pericoloso circolo vizioso tra sintomi psicologici e sintomi fisici.

Diversi studi hanno cercato di indagare la relazione tra endometriosi, dolore pelvico e depressione o disturbi d’ansia riscontrando come i sintomi associati alla depressione fossero significativamente più elevati nelle persone con dolore.
Secondo questi dati, la depressione potrebbe essere il risultato dell’esperienza del dolore pelvico piuttosto che dell’endometriosi stessa.

L’endometriosi spesso compromette l’attività sessuale, generando un forte impatto anche sulla coppia e portando con sé numerosi cambiamenti. Assistiamo spesso, infatti, ad una riorganizzazione di compiti familiari, modificazioni nella vita sociale e nella sessualità. Secondo la letteratura esistente, la maggior parte delle persone con endometriosi è insoddisfatta da un punto di vista sessuale e più della metà riporta disfunzioni e perdita di autostima.
Anche le persone che non sono all’interno di una relazione risentono di questo particolare tipo di problemi. La paura di essere rifiutate, infatti, scatena spesso inibizione, timidezza e insicurezza, e questo può portare ad un graduale distacco dalla vita affettiva.

ENDOMETRIOSI E
TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE

Hai l’endometriosi? Noi di Tè-Co sappiamo quanto possa essere difficile ed esasperante convivere con questa malattia, che sconvolge la tua vita quotidiana, influenzandone negativamente anche gli aspetti più intimi e delicati. L’endometriosi scava una ferita profonda, generando insicurezze, sensi di colpa, paura, ansia e depressione, che incidono a loro volta sulla percezione del dolore.
È fondamentale agire sui sintomi ansiosi e depressivi al fine di migliorare la qualità della vita delle persone con endometriosi.

Il nostro team è formato da psicoterapeuti specializzati in Terapia Cognitivo Comportamentale.

L’approccio Cognitivo Comportamentale sull’endometriosi:

  • Psicoeducazione per la gestione del dolore e accrescimento delle abilità di coping: lo psicoterapeuta ti aiuterà a comprendere i processi implicati nel dolore, il ruolo delle emozioni ed imparerai a gestire la patologia
  • Tecniche di rilassamento
  • Ristrutturazione cognitiva: imparerai ad individuare le distorsioni cognitive (in particolare del “catastrofismo”) che hanno un ruolo nello sviluppo e mantenimento del dolore cronico
  • Apprendimento delle tecniche assertive per la comunicazione dei propri bisogni

Consigliato e approvato dall’Associazione

per maggiori informazioni sull’endometriosi clicca sul logo e visita il sito dell’Associazione

L’endometriosi è una malattia cronica ed invalidante che colpisce circa il 10% delle persone assegnate femmine alla nascita e in età riproduttiva. Si tratta di una malattia benigna e proliferativa, caratterizzata dalla crescita di tessuto simil endometriale funzionale, ghiandole e stroma, al di fuori della cavità uterina.
L’endometriosi non colpisce soltanto l’apparato riproduttivo, ma investe completamente l’identità femminile, nella sua dimensione individuale, relazionale, sessuale e sociale.
Si stima un ritardo diagnostico che va dagli 8 ai 12 anni. È fondamentale rivolgersi a ginecologi e centri specializzati in endometriosi. Solitamente la diagnosi si basa sulla valutazione della sintomatologia della paziente, visita ginecologica ed ecografia pelvica. In casi selezionati, può essere necessario ricorrere alla risonanza magnetica o all’ecografia transrettale. Qualora tutte le altre metodiche non abbiano portato ad una diagnosi, è possibile considerare di eseguire una laparoscopia con finalità diagnostiche (esame istologico) e terapeutiche (eradicazione della malattia).

Purtroppo, ad oggi per l’endometriosi non esiste una cura definitiva. La terapia medica si avvale dell’utilizzo di diversi preparati ad azione ormonale, quali i progestinici o gli estroprogestinici in regime continuativo. La terapia chirurgica è principalmente laparoscopica. La prevenzione primaria rimane di fondamentale importanza. È altresì importante attuare un approccio multidisciplinare per la scelta terapeutica, coinvolgendo la paziente e offrendo supporto psicologico.

SINTOMI

  • Dolore pelvico cronico
  • Affaticamento
  • Dismenorrea congestizia (mestruazioni molto dolorose)
  • Sanguinamento mestruale abbondante
  • Dispareunia profonda (dolore durante i rapporti sessuali)
  • Dischezia
  • Disuria

ENDOMETRIOSI E SALUTE PSICOLOGICA

Il percorso diagnostico dell’endometriosi è, quindi, piuttosto “travagliato”: soffrire e non conoscerne le cause, può rappresentare una prima causa di forte stress. Gli esami a cui bisogna sottoporsi per scoprire la malattia sono molti e spesso non danno i risultati sperati. Arrivare ad una diagnosi può essere difficile poiché i sintomi dell’endometriosi possono variare considerevolmente ed essere simili a quelli di altre condizioni e malattie.

L’endometriosi può compromettere la salute mentale e la qualità della vita di chi ne soffre.

In diversi studi è stato mostrato come le persone che vivono con questa malattia abbiano un livello della qualità della vita inferiore rispetto alla popolazione generale. Inoltre, la qualità della vita è spesso ancora più compromessa in presenza di dolore cronico e dispareunia.

Il dolore pelvico, che colpisce fino all’80% delle persone con endometriosi, è tra i fattori di maggior distress ed è, perciò, una variabile importante da tenere in considerazione quando parliamo di associazione tra disagio psicologico ed endometriosi. Si tratta di un tipo di dolore costante presente nella regione pelvica per un periodo di sei mesi, e sembra essere indipendente dallo stadio dell’endometriosi (persone con endometriosi lieve possono avere un dolore pelvico intenso, mentre quelle con endometriosi più grave possono soffrirne meno).

È stato dimostrato che il dolore pelvico ha effetti negativi significativi sulla salute mentale e sulla qualità della vita delle persone; in particolare, quelle che soffrono di dolore pelvico si trovano costrette ad affrontare numerose difficoltà, tra cui alti livelli di ansia e depressione, perdita delle abilità lavorative, limitazioni nelle attività sociali e una scarsa qualità della vita. Non solo, ma ansia e altre distorsioni cognitive, come ad esempio il catastrofismo, possono a loro volta aumentare la gravità del dolore pelvico in un pericoloso circolo vizioso tra sintomi psicologici e sintomi fisici.

Diversi studi hanno cercato di indagare la relazione tra endometriosi, dolore pelvico e depressione o disturbi d’ansia riscontrando come i sintomi associati alla depressione fossero significativamente più elevati nelle persone con dolore.
Secondo questi dati, la depressione potrebbe essere il risultato dell’esperienza del dolore pelvico piuttosto che dell’endometriosi stessa.

L’endometriosi spesso compromette l’attività sessuale, generando un forte impatto anche sulla coppia e portando con sé numerosi cambiamenti. Assistiamo spesso, infatti, ad una riorganizzazione di compiti familiari, modificazioni nella vita sociale e nella sessualità. Secondo la letteratura esistente, la maggior parte delle persone con endometriosi è insoddisfatta da un punto di vista sessuale e più della metà riporta disfunzioni e perdita di autostima.
Anche le persone che non sono all’interno di una relazione risentono di questo particolare tipo di problemi. La paura di essere rifiutate, infatti, scatena spesso inibizione, timidezza e insicurezza, e questo può portare ad un graduale distacco dalla vita affettiva.

ENDOMETRIOSI E
TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE

Hai l’endometriosi? Noi di Tè-Co sappiamo quanto possa essere difficile ed esasperante convivere con questa malattia, che sconvolge la tua vita quotidiana, influenzandone negativamente anche gli aspetti più intimi e delicati. L’endometriosi scava una ferita profonda, generando insicurezze, sensi di colpa, paura, ansia e depressione, che incidono a loro volta sulla percezione del dolore.
È fondamentale agire sui sintomi ansiosi e depressivi al fine di migliorare la qualità della vita delle persone con endometriosi.

Il nostro team è formato da psicoterapeuti specializzati in Terapia Cognitivo Comportamentale.

L’approccio Cognitivo Comportamentale sull’endometriosi:

  • Psicoeducazione per la gestione del dolore e accrescimento delle abilità di coping: lo psicoterapeuta ti aiuterà a comprendere i processi implicati nel dolore, il ruolo delle emozioni ed imparerai a gestire la patologia
  • Tecniche di rilassamento
  • Ristrutturazione cognitiva: imparerai ad individuare le distorsioni cognitive (in particolare del “catastrofismo”) che hanno un ruolo nello sviluppo e mantenimento del dolore cronico
  • Apprendimento delle tecniche assertive per la comunicazione dei propri bisogni

Consigliato e approvato dall’Associazione

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